Un percorso insolito, con la solita vocazione
Fin da bambino, la mia vocazione era chiara: lavorare nel settore funebre. Una passione che mi ha accompagnato fin dai primi anni di vita, nonostante un percorso scolastico tutt’altro che lineare.
L’inaspettato amore per le lingue
Dopo le medie, la scelta dell’istituto superiore mi ha messo di fronte a un bivio: l’attrazione per l’elettronica e la passione per il francese, nata grazie all’influenza della professoressa Ferri, che non finirò mai di ringraziare. Alla fine, l’amore per le lingue ha prevalso, portandomi a iscrivermi a un istituto tecnico linguistico.
Oltre la vocazione: scambi culturali e crescita personale
Gli anni dell’istituto tecnico linguistico sono stati un periodo di crescita e di scoperta. Gli scambi culturali all’estero, in particolare in Francia, Germania e Romania, mi hanno aperto la mente e mi hanno permesso di conoscere culture diverse.
La difficile scelta e la passione inarrestabile
Nonostante fossi portato per lo studio, non sono mai stato un allievo modello. La mia indole era quella di ridere, scherzare e fare casino. Insomma, non ho mai preso troppo sul serio il mio percorso di studi. E forse proprio per questo, per dimostrare che la mia mancanza di impegno era una scelta consapevole, al quinto anno mi sono fatto bocciare di proposito. L’anno successivo, nonostante l’intenzione di concludere gli studi con successo, ho dovuto affrontare due interventi chirurgici che hanno compromesso la mia frequenza scolastica. Arrivato a maggio del 2011, con troppe assenze e materie insufficienti, ho deciso di ritirarmi. Gli insegnanti si erano offerti di aiutarmi all’esame, ma sentivo che, così, non avrei meritato il diploma.
L’amicizia con Alessio: un pilastro indimenticabile
Anche il contatto quotidiano con i miei compagni di classe è stato fondamentale, soprattutto perché sono cresciuto in un piccolo paese dove la compagnia era scarsa. In quegli anni di scuola, in particolare, ho avuto la fortuna di stringere un’amicizia speciale con Alessio, il mio “eterno” compagno di banco. Lui era l’opposto di me: uno studente modello, sempre impegnato e diligente. Ma nonostante le nostre differenze, ci siamo capiti al volo. Alessio era sempre pronto a seguirmi nelle mie bravate, a ridere delle mie battute e a sostenermi nei momenti difficili. La sua amicizia è stata un dono prezioso, un faro nella mia vita scolastica.
La vocazione: una chiamata irresistibile
Lasciata la scuola, ho deciso di seguire la mia vera passione: la vocazione che mi chiamava al settore funebre. Ho intrapreso una formazione altamente specializzata e, nell’attesa di un impiego, ho iniziato a fare volontariato come soccorritore in Croce Verde. Le lingue, che pure mi avevano affascinato, sono rimaste un hobby. La mia strada era un’altra.
Un ringraziamento speciale
Desidero esprimere un profondo ringraziamento a tutti gli insegnanti che ho avuto durante il mio percorso di studi. La loro infinita pazienza, la loro dedizione e il loro insegnamento, non solo a livello scolastico ma soprattutto umano, hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita.
Dal percorso inaspettato, un professionista completo
Il mio percorso, apparentemente lontano dal mondo delle onoranze funebri, mi ha permesso di sviluppare competenze preziose: la capacità di comunicare efficacemente con persone di culture diverse, l’empatia e la sensibilità necessarie per affrontare situazioni delicate, e la determinazione nel perseguire i miei obiettivi.
Oggi, guardandomi indietro, sono consapevole che tutte le esperienze, anche quelle apparentemente più lontane dalla mia vocazione, hanno contribuito a formarmi come persona e come professionista. E mi sento orgoglioso per aver avuto il coraggio di seguire la mia passione, anche quando il percorso sembrava incerto e tortuoso.